
e, qualcosa di immenso
vorrei
provare a regalarti
intagliando il paesaggio
del mio quotidiano
come un sabato dopo l’aratura
quando la mia gioventù
rammentava il brunito di quella pelle
dal tramonto fino al corvino dei suoi Akoya
quando quel respiro breve, chiamava
sommessamente
abbracci e verità euritmiche
di un violino e la sua chiave
accordato, con quelle note agrodolci
che rinnegare non posso
anche se inutilmente
provo, a rallentare questo cuore
provo
ma non con Lei…
(ignazio de michele)
Bella poesia , molto romantica e foriera di ricordi belli e non , l’autore manifesta tanta nostalgia del suo passato , sei un bravo poeta .